Irrequietezza, facile faticabilità, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, tensione muscolare, alterazione del sonno costituiscono sintomi che, a vari gradi, sono strettamente collegati a situazioni ansiogene.
Questi fastidiosi disturbi possono giungere a compromettere la qualità della vita delle persone che ne sono affette poiché le relegano in situazioni di tensione continua e di affievolimento della propria autostima.
La preoccupazione costante dilaga in ogni ambito della loro vita: i familiari, la salute, il mondo nella sua complessità, la situazione economica e, naturalmente, il lavoro.
Alcuni cenni sulle radici dell’ansia
Lo stimolo ansiogeno arriva dall’amigdala, dove ha sede la ghiandola cerebrale capace di emanare tale stimolo in soli 12 milisecondi allarmando l’intero organismo che reagisce con sintomi non solo psicologici ma anche fisici: accelerano i battiti cardiaci e aumenta il tono muscolare a motivo della preparazione a combattere. Quando la causa dell’ansia è reale, dovuta ad un pericolo, superato il momento critico anche lo stato ansiogeno scompare. Se, al contrario, tale emozione non è giustificata da situazioni oggettive, si entra e a volte si permane molto a lungo nel territorio del disagio. Alcuni importanti ricercatori teorizzano che l’ansia sia una sorta di paralisi derivante dall’eccessiva quantità di possibilità, di libertà, tipiche nostra epoca e ciò spesso determina una incapacità di scelta.
Ansia e luogo del lavoro
Soffermiamoci in questo particolare ambito, al fine di focalizzare le nostre riflessioni sulla realtà lavorativa e su alcune misure che è possibile adottare affinchè tale stato di malessere psicofisico, ove presente, possa essere ridimensionato e controllato.
Anzitutto bisogna distinguere fra stress e ansia; nel primo caso sappiamo chiaramente qual è la causa, circoscritta, che l’ha determinato ed abbiamo gli strumenti per affrontarlo.
Quando invece siamo presi dall’ansia, ci pervade un pericoloso stato di confusione perché non si riesce ad individuare la causa del nostro malessere ed il problema diviene come noi riusciamo a reagire.
Una delle cause più frequenti di ansia nel lavoro è il timore di non essere all’altezza dei propri compiti e delle proprie mansioni (ansia da prestazione): si manifesta con uno stato di agitazione che si placa solo a fine settimana e durante le vacanze e si caratterizza con la tendenza a rimuginare e a rileggere ogni situazione in chiave negativa e ipercritica. I perfezionisti sono i soggetti più affetti da questo disturbo, specie se ricoprono ruoli di responsabilità.
Molto colpiti sono anche i liberi professionisti o freelance perché l’assenza di orari di lavoro prestabiliti e organizzati può indurli a un sovraccarico di lavoro e a una incapacità di ottimizzare la gestione del tempo.
Alcune semplici tecniche possono aiutare a superare e contenere lo stato ansioso:
- Sforzarci, malgrado l’ansia, di restare positivi, magari facendoci aiutare da chi è in grado, per esperienza professionale, di oggettivizzare le situazioni facendoci affrontare un problema alla volta, scomporre il procedimento lavorativo in sottobiettivi e cercare di risolverli uno alla volta in una progressione a piccoli passi ma costante.
- Diventare smart e cioè svelti, rapidi, stare sul pezzo. Nel lavoro, per evitare che la situazione vada fuori controllo, è necessario che il compito da svolgere sia specifico, misurabile, accessibile, rilevante e che si possa avere il tempo di formarsi per non farsi trovare impreparati.
- Essere assertivi, cioè imparare a dire di no, nel senso di mettere confini al nostro operato.
- Organizzarsi, pianificare e gestire bene il tempo sia individualmente che nella condivisione con il team.
- Essere rilassati, e per riuscirci usare tecniche di respiro, di meditazione, di buon uso del tempo libero. E’ bene ricordare che, per alleviare lo stress e tenere lontano l’ansia che può portare ad una pericolosa deriva, è fondamentale condurre uno stile di vita sana: fare sport, dormire, mangiare bene, staccare ogni tanto per rigenerarsi.
Informazioni tratte dal Corriere della Sera Salute.