La formazione in azienda rappresenta un valore aggiunto

Un’azienda a passo coi tempi è consapevole che gran parte del valore e della redditività viene dalle persone che ne fanno parte, dalle loro esperienze, dalle loro competenze e dalla loro motivazione. La formazione non è elemento tangibile, immediatamente misurabile e pertanto coloro che hanno una visione rivolta all’immediato profitto non hanno la consapevolezza del suo valore, anche economico: la formazione plasma le persone, così da renderle fiduciose, autonome, competenti, flessibili, e soprattutto motivate e gratificate dal proprio lavoro e dal contributo che possono offrire all’istituzione, all’azienda, ad ogni ambito lavorativo in cui si trovano ad operare.

Le persone in formazione mostrano maggiore sensibilità, maggior coinvolgimento, responsabilizzazione e capacità di lavorare in gruppo; si dimostrano, infine, più sensibili alle esigenze dell’azienda.

Ma come realizzare la formazione in azienda?

Anzitutto è necessario individuare l’impatto della formazione sul business dell’azienda e calibrare così i percorsi, sia individuali che collettivi.

I passaggi-chiave possono essere sintetizzati in:

  • analisi dei fabbisogni
  • sviluppo del piano formativo
  • gestione del processo formativo
  • valutazione dell’efficacia della formazione
  • analisi della opportunità di attrarre finanziamenti

Al proposito sia le Regioni sia il Ministero del lavoro sia l’Europa, con il Fondo sociale europeo, possono contribuite, sulla base di specifici progetti e PFA (piani formativi aziendali), al finanziamento delle attività di formazione, nella consapevolezza che competitività e innovazione, sviluppo sostenibile ed internazionalizzazione, passano attraverso la qualificazione delle risorse umane.

Ma quale risultati si devono ottenere a seguito di un processo articolato ed efficace di formazione? Cosa deve contenere un Piano Formativo Aziendale?

Gli indicatori di qualità possono essere così riassunti:

  1. aumento delle competenze tecnico-professionali
  2. acquisizione/ miglioramento delle competenze relazionali
  3. capacità di utilizzare la cooperazione nella soluzione dei problemi
  4. disponibilità ad assumersi responsabilità
  5. assunzione di iniziativa personale in una logica di miglioramento continuo delle performances aziendali.

 

L’importanza della qualità del formatore

Formare significa, in sintesi, infondere metodologie, condividere strumenti e stimolare cambiamenti nella esperienza individuale e collettiva per generare  comportamenti che siano allineati con la mission dell’azienda in cui si è inseriti.

La delicatezza del ruolo e la responsabilità del formatore, sia esso interno alla realtà lavorativa sia esso un professionista esterno , si misura con la capacità di attuare politiche formative basate sulla definizione e analisi del fabbisogno, effettuare una progettazione articolata, coordinare, gestire e valutare l’attività realizzata e dunque gli amministratori dell’azienda dovranno valutare le proposte del professionista non dall’offerta economicamente più vantaggiosa ma dalla qualità dello stesso, indicata dal curriculum e dalle esperienze formative realizzate. Particolare attenzione andrà riservata alla metodologia dell’insegnamento e dell’addestramento che si preferisce sia impostata sul coinvolgimento attivo del lavoratore e sulle tecniche del  problem solving.

In verità, le ricerche effettuate per  fotografare questo particolare ambito di comportamento aziendale rilevano una sempre maggiore attenzione e sensibilità al tema della valorizzazione del capitale umano, nella consapevolezza che questo non costituisce un costo ma un investimento, seppure nel lungo termine. La formazione favorisce il cambiamento e determina la crescita delle performances aziendali perché riorganizza in modo ottimale il lavoro e perché sviluppa nuove potenzialità che si trasformano in produttività.