ISO 22301: garantire la continuità operativa come pilastro della resilienza aziendale

Negli ultimi anni, la capacità di un’organizzazione di reagire rapidamente a eventi imprevisti si è trasformata da vantaggio competitivo a necessità imprescindibile.
Crisi sanitarie globali, instabilità geopolitica, disastri naturali, cyber attacchi, guasti tecnologici o interruzioni nella catena di fornitura: tutti questi eventi possono mettere in seria difficoltà anche le imprese più strutturate.

In questo scenario di vulnerabilità diffusa, la ISO 22301 rappresenta uno strumento di riferimento a livello internazionale per garantire che un’organizzazione sia in grado di mantenere operative le proprie funzioni critiche, anche in situazioni di emergenza, assicurando la continuità dei servizi e la tutela della propria reputazione.

ISO 22301

 

Obblighi NIS2

Di particolare attiualità e interesse La relazione tra ISO 22301 (Business Continuity Management System, BCMS) e Direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive 2022/2555/UE) è strategica, soprattutto per le organizzazioni che vogliono dimostrare resilienza operativa, conformità e capacità di risposta alle crisi.

In questi mesi molte organizzazioni, pubbliche e private, si stanno interrogando su come affrontare in modo solido la Direttiva NIS2, che entrerà a pieno regime nei sistemi nazionali di sicurezza cibernetica. La sensazione diffusa è che NIS2 sia un nuovo adempimento, un’ulteriore serie di obblighi e controlli. Ma il punto è un altro: NIS2 non chiede solo sicurezza informatica, chiede resilienza organizzativa.

E qui entra in gioco la ISO 22301, la norma internazionale per la gestione della continuità operativa (Business Continuity Management System – BCMS). Chi la adotta non si limita a scrivere procedure: costruisce un sistema di governance che garantisce che l’organizzazione possa prevenire, assorbire e riprendersi da qualsiasi interruzione critica — informatica, fisica, energetica o organizzativa.

La direttiva NIS2, infatti, impone agli enti “essenziali” e “importanti” di adottare misure tecnico-organizzative adeguate al rischio, di assicurare la continuità dei servizi e di notificare tempestivamente gli incidenti significativi. Ma non dice come farlo.
La ISO 22301, invece, fornisce proprio quel come: un linguaggio gestionale, un metodo e una struttura.

Un’organizzazione certificata secondo la 22301 possiede già:

  • un’analisi d’impatto sui processi (Business Impact Analysis), che le consente di identificare le funzioni critiche e le dipendenze tecnologiche o esterne;
  • un risk assessment coerente con l’approccio richiesto da NIS2;
  • piani di risposta e ripristino testati e documentati;
  • una governance definita con ruoli, responsabilità e riesami periodici;
  • un ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) che assicura il miglioramento continuo.

Tutti elementi che non solo semplificano la conformità alla direttiva, ma rendono la conformità dimostrabile — un aspetto cruciale in ottica ispettiva e di accountability manageriale.

Origine e finalità della norma ISO 22301

La ISO 22301:2019 nasce dal lavoro dell’International Organization for Standardization, con l’obiettivo di fornire un quadro metodologico chiaro e universale per la gestione della business continuity. La norma definisce i requisiti per l’implementazione di un Sistema di Gestione per la Continuità Operativa (BCMS – Business Continuity Management System), che consente di prepararsi in modo sistematico ad affrontare interruzioni o disastri e di assicurare la ripresa delle attività in tempi accettabili.

Non si tratta quindi di un insieme di procedure statiche, ma di un approccio dinamico e integrato, che coinvolge l’intera organizzazione: dalla direzione, responsabile della strategia, fino al personale operativo, chiamato a conoscere e applicare i piani di continuità. L’adozione della ISO 22301 implica un vero e proprio cambiamento culturale, che porta l’azienda a considerare il rischio non come una minaccia, ma come una variabile da gestire in modo consapevole e pianificato.

Struttura e principi del sistema di gestione

La ISO 22301 si basa sul ciclo di miglioramento continuo PDCA (Plan – Do – Check – Act). Questo significa che il sistema deve essere costantemente pianificato, attuato, verificato e migliorato nel tempo, garantendo che la preparazione dell’organizzazione cresca insieme ai cambiamenti del contesto interno ed esterno. Il punto di partenza è l’analisi del contesto: comprendere quali fattori interni ed esterni possano influire sulla capacità di continuare a operare. Segue poi la valutazione dei rischi e delle opportunità, attraverso la quale si identificano gli eventi potenzialmente dannosi per i processi aziendali. A questo si affianca la Business Impact Analysis (BIA), uno studio approfondito che individua le attività critiche, valuta le conseguenze di eventuali interruzioni e definisce le priorità di ripristino.

Su questa base si sviluppano i piani di continuità operativa, che includono procedure di emergenza, strategie alternative e misure preventive per ridurre l’impatto delle interruzioni. È fondamentale, inoltre, che tali piani vengano testati periodicamente, attraverso simulazioni, esercitazioni e revisioni programmate: solo in questo modo è possibile verificare l’efficacia delle azioni previste e garantire che le persone coinvolte sappiano come agire in situazioni reali.

Il valore strategico della ISO 22301

Implementare la ISO 22301 non significa semplicemente ottenere una certificazione, ma dotarsi di un sistema di resilienza organizzativa. Le aziende che adottano questa norma dimostrano di possedere un approccio proattivo alla gestione del rischio e una visione di lungo periodo, orientata alla stabilità e alla fiducia.

Dal punto di vista interno, la norma permette di mappare i processi in modo più chiaro, individuare le dipendenze critiche tra reparti e risorse, migliorare la comunicazione e definire ruoli e responsabilità precise. Esternamente, rafforza la credibilità dell’organizzazione agli occhi di clienti, fornitori e investitori, che vedono nella certificazione un segno di affidabilità e solidità. In un mercato sempre più competitivo, la capacità di garantire la continuità operativa può diventare un fattore decisivo nelle scelte commerciali e nei rapporti di partnership.

Un ulteriore vantaggio riguarda l’allineamento con le normative e le richieste contrattuali: sempre più enti pubblici e aziende private, infatti, richiedono ai propri fornitori di dimostrare la conformità a standard internazionali di sicurezza e gestione. In questo senso, la ISO 22301 rappresenta un requisito che apre nuove opportunità di business.

Resilienza e governance: due concetti inseparabili

La continuità operativa non può essere considerata un aspetto puramente tecnico, confinato all’area IT o alla gestione delle emergenze. Si tratta, piuttosto, di una questione di governance. La direzione aziendale deve integrare la logica della continuità nelle proprie decisioni strategiche, assicurando risorse adeguate, formazione del personale e comunicazione trasparente in ogni fase.

Solo una leadership consapevole può promuovere quella cultura della preparazione e della responsabilità diffusa che rende un’organizzazione realmente resiliente. La norma ISO 22301 fornisce la struttura per rendere questo approccio concreto, trasformando la prevenzione in prassi quotidiana e l’incertezza in opportunità di miglioramento.

Il percorso verso la certificazione

L’implementazione della ISO 22301 segue un percorso articolato ma chiaro. Dopo una prima analisi iniziale, si procede con la definizione delle politiche di continuità, la valutazione dei rischi, la redazione dei piani e la loro diffusione interna. Il sistema viene poi sottoposto a verifica da parte di un ente accreditato, che ne valuta la conformità ai requisiti della norma. Una volta ottenuta la certificazione, l’organizzazione deve mantenerla nel tempo attraverso audit periodici e un costante miglioramento delle proprie procedure.

Questo approccio, pur richiedendo un impegno iniziale significativo, porta benefici tangibili in termini di efficienza, chiarezza organizzativa e solidità aziendale. La certificazione diventa così il risultato naturale di un processo virtuoso, non il suo fine ultimo.

La resilienza come vantaggio competitivo

In un mondo caratterizzato da incertezza, la capacità di reagire e adattarsi rapidamente alle crisi rappresenta un elemento distintivo per ogni impresa. La ISO 22301 consente di costruire un modello organizzativo capace di prevenire, resistere e riprendersi dagli imprevisti, garantendo la continuità dei processi e la protezione delle persone, dei dati e delle risorse.

Adottare questa norma significa investire nel futuro dell’azienda, nella sua reputazione e nella fiducia che clienti e partner ripongono in essa. Non è solo una questione di conformità: è una scelta di responsabilità e lungimiranza.

Bisogna agire per prevenire i problemi e garantire continuità.

AUTRICE ARTICOLO

Elisabetta Galli 

Ha acquisito il Ph.D. in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova discutendo una tesi in diritto penale sulla responsabilità delle persone giuridiche, dopo aver conseguito la laurea Magistrale in Giurisprudenza con lode (e menzione speciale per la tesi) presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, usufruendo del c.d. percorso breve, e la laurea con lode in Scienze Giuridiche (vincitrice del premio per la miglior tesi). Ha altresì conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

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