L’importanza della creatività per intraprendere nuovi percorsi di conoscenza

Creatività

La creatività è abilità spesso sottovalutata in quanto si ritiene di prevalente importanza il pensiero c.d. logico o convergente.

Di converso, le ricerche mostrano sempre più che il pensiero c.d. divergente o creativo è fondamentale per intraprendere nuovi percorsi di conoscenza e sviluppare idee e capacità.

Secondo un recentissimo studio condotto presso l’Università degli studi di Padova, “le persone molto creative hanno una più elevata connettività cerebrale tra emisfero destro ed emisfero sinistro. Questo, una volta ancora, ridimensiona la teoria secondo cui il cervello avrebbe una parte dominante, con un emisfero sinistro deputato al pensiero logico-razionale e un emisfero destro a quello creativo” 1.

Una fervida testimonianza dell’importanza di seguire nuovi percorsi – che inizialmente possono apparire privi di senso –  si rinviene in alcune scoperte scientifiche di rilievo. Si pensi alla scoperta della penicillina: le cronache narrano che durante la prima guerra mondiale, Alexander Fleming dovette dedicarsi alla cura di soldati feriti in combattimento e si rese conto della scarsa efficacia dei disinfettanti. Anni dopo, osservando una goccia di muco nasale notò che la stessa pareva arrestare gradualmente la proliferazione dei batteri. A seguito di tale osservazione scoprì il lisosoma, un antibiotico naturale nocivo per i batteri, anche se si dimostrò di scarsa efficacia. Successivamente a tale esperienza, Fleming si accorse che un vetrino di coltura era stato contaminato da una muffa. E a questo punto intervenne la vera intuizione: il medico non buttò via il vetrino, ma lo esaminò, accorgendosi così che la proliferazione batterica si era arrestata del tutto intorno alla muffa. Ed ancora più straordinario fu rilevare che sebbene il penicillum notatum fosse una tra le molte centinaia di muffe che sostavano sul vetrino, questa era l’unica a esercitare l’azione specifica di bloccare la proliferazione batterica 2.

In seguito Fleming dichiarò: “Se non fosse stato per la mia precedente esperienza, avrei subito buttato via la piastra perché contaminata, come molti batteriologi devono aver fatto prima di me. È molto probabile che altri ricercatori abbiano visto in una coltura gli stessi cambiamenti che ho osservato io, ma, in assenza di un interesse particolare per le sostanze antibatteriche naturali, le colture andate a male siano state immediatamente gettate. Invece di eliminare la coltura contaminata, io feci alcuni esperimenti” 3.

La penicillina, ancora oggi utilizzata, si è rivelata un ottimo antibatterico per combattere diverse patologie.

Meno nota della dinamica della precedente scoperta, fu l’opera di Louis Pasteur, uno scienziato francese che coltivava interessi in molti settori: fermentazione del vino, studio delle malattie del baco da seta, malattie dei polli. Ad esempio, in uno dei primi esperimenti sull’acido tartarico, Pasteur rilevò che una soluzione fermentata per caso conteneva solamente un tipo di acido tartarico, l’altro era stato consumato dagli organismi fermentatori. Ciò migliorò notevolmente i metodi di produzione del vino e della birra. Sempre “casualmente”, osservando i lombrichi in una fattoria colpita da antrace, lo scienziato comprese come un’infezione prodottasi su carogne sepolte di animali, potesse raggiungere quelli sani in superficie 4.

In sintesi, si evince come due componenti fondamentali per sviluppare la creatività siano una buona, anzi un’ottima capacità di osservazione, e l’interesse per molteplici discipline, in differenti campi del sapere, così da poter sviluppare connessioni, associazioni, collegamenti.

Più nello specifico, è opportuno incrementare alcune abilità fondamentali quali:

  • esercitare nella vita quotidiana il c.d. pensiero divergente al fine di sviluppare una mente aperta che sia in grado di ricercare nuove soluzioni (si provi a effettuare test di questo tipo: “cosa potrei fare se possedessi la Gioconda?”, lasciando libero sfogo all’immaginazione per due minuti e ricercando più soluzioni possibili, non necessariamente praticabili. La maggior parte dei soggetti interpellati risponde “Venderla, al fine di acquisire una elevata somma di denaro”; altri rispondono “Appenderla in casa”; pochissimi osservano “riprodurla sulla mia maglietta” o ”prenderne spunto per dipingere un quadro astratto”);
  • ascoltare le nuove idee che sorgono anche se inizialmente possono apparire insolite, irrazionali, sconvenienti;
  • coltivare con coraggio e tenacia le nuove idee (pochi tentativi non sono quasi mai sufficienti);
  • avere interessi di diversa natura agevola la capacità di associare, collegare, porsi domande costruttive.

Viene, quindi, da chiedersi: quale spazio è riservato alla logica e al c.d. pensiero convergente?

La logica, e cioè la razionalità, deve poi confermare la bontà (o meno) dei nuovi percorsi intrapresi, o, ad esempio, delle intuizioni scientifiche.

La creatività permette di percorrere nuove strade fino a quel momento inesplorate, la logica di confermarle. In fondo, i due emisferi del cervello umano sono parte di un unicum.

1 Sei creativo? Allora il tuo cervello è più connesso, articolo pubblicato su Il Bo, www.unipd.it/ilbo, 03 aprile 2017.

2 La scoperta della penicillina è narrata in questi termini nel lavoro di E. DE BONO, Piccolo manuale di creatività. Il pensiero laterale per pensare fuori dal coro, Milano, 2017, pag. 136 e ss.

3 Dichiarazione riportata in www.minerva.unito.it.

4 E. DE BONO, Piccolo manuale di creatività. Il pensiero laterale per pensare fuori dal coro, cit., pag. 148 e s.