Siamo consapevoli che a volte il successo di un’attività o di un’impresa dipende dall’effetto virtuoso di concetti e di idee nuove messe in atto con efficienza e maestria. Pensare è la massima risorsa dell’uomo ma siamo costantemente sopraffatti da moltissime emozioni e informazioni che si accavallano nella nostra mente creando confusione, inficiando spesso le ottime idee che, se ben investite, potrebbero portare al successo nella vita lavorativa.
Quello Edward de Bono, autore del volume “Sei cappelli per pensare” che si vuole riassumere nella mappa, vuole proporre è semplice ma efficace: il nostro pensiero è molto articolato e complesso e assolve a diverse funzioni.
Gestisce informazioni, vive emozioni, può individuare sequenze logiche, è creativo ma solo se sapremo indossare i “sei cappelli” che corrispondono alle divere funzioni essendone consapevoli e competenti, potremo gestire il pensiero come fosse un’orchestra. Con armonia, sviluppando tutte le sue straordinarie potenzialità.
Edward de Bono, laureato in Psicologia e Medicina, è noto in tutto il mondo per i suoi studi sulla creatività. Ha collaborato con università quali Oxford, Cambridge e Harvard, e con diverse aziende, tra cui IBM, Total, Montedison, Coin. Il metodo dei sei cappelli viene utilizzato dalle più grandi aziende del mondo in quanto è risultato di grande utilità e nel contempo di grande semplicità e applicabilità.
IL METODO IN SINTESI
Lo scopo del metodo dei “sei cappelli” consiste nel far passare il pensiero dal normale metodo dialettico al sistema della mappatura, della generatività e della creatività.
L’abitudine occidentale alla discussione dialettica, alla dissertazione critica, tanto perseguite dal sistema scolastico, è utile ma fine a se stessa, improduttiva nel lungo periodo. Essa induce a reagire con un’attitudine originale alle tesi di libri di testo, ai commenti degli insegnanti, ai giornali o ai programmi televisivi che tendono a condizionare, ma ha un enorme limite: non fa scaturire proposte, idee, qualcosa che si trasformi in pensiero OPERATIVO.
Metodo 6 Cappelli
Dobbiamo imparare a pensare col METODO DEI SEI CAPPELLI, ognuno di colore diverso per identificarli immediatamente nelle loro caratteristiche principali, che vogliamo qui sintetizzare per meglio interpretare la mappa.
- Il cappello bianco rappresenta la capacità di pensare a fatti e cifre, elementi oggettivi e concreti; per implementare questo campo è necessario porre grande attenzione alla fonte delle informazioni e porre domande precise per salvaguardare la verità e la oggettività delle informazioni.
- Il cappello rosso indica il luogo delle emozioni e delle sensazioni, nonché il luogo dele intuizioni nei due livelli di complessità: intuizioni come semplice atto di riconoscimento ma anche come comprensione immediata di una situazione sfruttando il giudizio-inconsapevole delle esperienze vissute. Ciò significa che si possono rappresentare le emozioni anche senza avere la consapevolezza di una loro base logica, la quale implica operazioni mentali più raffinate.
- Il cappello nero rappresenta il pensiero che ragiona sulle cose che non vanno, che non funzionano. Questo pensiero è sempre logico, è negativo ma non emotivo. Essendo caratterizzato da un forte senso critico, è sempre meglio utilizzare per primo il pensiero giallo (che vedremo) impostato sulla capacità propositiva e ciò per non eccedere con l’accentuazione dei lati negativi che possono inibire le idee innovative che abbisognano di massima libertà.
- Il cappello giallo consente di concentrarsi sui vantaggi per ricercare le opportunità presenti nelle varie situazioni. È un pensiero propositivo e costruttivo che deve avere la precedenza sul pensiero logico e critico.
- Il cappello verde ha la specifica funzione di modificare il proprio punto di vista per produrre cambiamenti, di cercare alternative su alternative, di creare deliberatamente nuove idee. Per tale motivo servono un approccio creativo e la tensione ad andare oltre a ciò che appare ovvio e noto. Di tutti i sei cappelli forse questo tipo di pensiero è il più necessario perché interviene quando ogni altro sforzo è risultato vano. Per attivarlo a volte è necessario ricercare tesi illogiche perché la creatività richiede esperimenti mentali, serve un pensiero “laterale”.
- Il cappello blu rappresenta il pensiero più sofisticato poiché sovraintende all’organizzazione dei pensieri, di qualunque tipo e funzione essi sono. È un pensiero sincretico che ricomprende i punti chiave della nostra capacità razionale ed emotiva. Indica il raggiungimento della maturità intellettuale, possibile solo a conclusione dei processi evolutivi che sanciscono l’abilità a usare i concetti teorici, le categorie ma anche la consapevolezza di possedere un pensiero produttivo.