Perché è fondamentale costruirsi un buon archivio? Alcune tecniche

Solitamente lo studente che si trova a dover preparare un test d’ammissione o un esame universitario è costretto a studiare molti materiali quali:

  • libri;
  • appunti presi ai corsi o dispense;
  • eventuali testi o articoli per approfondire argomenti complessi o che risultano poco chiari;
  • filmati che può reperire su piattaforme specializzate o in internet.

Come abbiamo detto più volte nel libro, per affrontare con possibilità di successo reale un test per l’accesso ad un corso di laurea universitario è bene iniziare a prepararsi con molto anticipo e, perciò, con il passare del tempo sarà inevitabile accumulare molto materiale.

Perciò è fondamentale crearsi un archivio, anche se questo è un passo spesso sottovalutato dagli studenti – e dai professionisti in genere – che lo considerano una perdita di tempo rispetto al  dedicare qualche ora in più allo studio o al lavoro.

L’esperienza insegna che non è certamente così, un buon archivio consente di reperire il materiale più velocemente, specialmente nella fase cruciale del ripasso delle informazioni, e di acquisire ordine e chiarezza mentale che sono benefici per l’apprendimento. In una stanza disordinata e con i fogli accatastati “alla rinfusa” sulla scrivania, il cervello apprenderà in modo più lento e difficoltoso, senza contare la perdita di tempo necessario a ritrovare quello specifico appunto o quella mappa.

Vediamo ora alcuni suggerimenti e alcune tecniche di base per costruire un buon archivio.

 

Le regole generali.

  • Quando archiviare?
  • È sempre opportuno farlo al termine di una giornata di studio per non accumulare una eccessiva quantità di materiale: in particolare devono essere riposti nei vari quaderni/contenitori le mappe mentali, gli appunti vari;
  • una volta a settimana o al mese (dipenderà dalla quantità di materiale) si potrà effettuare una revisione per verificare se è tutto ordinato e se si è tralasciato qualche adempimento (magari per il poco tempo);
  • L’archivio deve essere:
  • ordinato;
  • aggiornato (è inutile costituirlo una tantum e poi non integralo continuamente);
  • possedere criteri chiari di organizzazione (che possono essere rivisti se con il tempo se ne trovano dei migliori).
  • Il metodo
  • Il segreto è pensare non tanto e non solo all’obbiettivo immediato: superare il test d’ammissione o uno specifico esame universitario, ma sempre al futuro lontano. Esempio: sto preparando l’esame di anatomia e mi chiederò: “Quale di queste informazioni potranno essermi utili durante la specializzazione, come le posso catalogare per ritrovarle?” Spesso, durante la carriera universitaria, gli studenti si trovano a rivedere o a ristudiare nozioni già apprese anche perché (ma non solo) all’epoca non le si erano studiate bene o non le si era archiviate con cura. Tutti i corsi c.d. avanzati (o II livello)  si fondano sul presupposto che lo studente possegga già le basi della disciplina: ad esempio analisi II che segue analisi I.
  • un’altra chiave molto importante è cercare le connessioni ed i collegamenti tra i vari temi/argomenti. Ciò aiuta il cervello a collegare parti di programma, argomenti che hanno punti in comune. Esempio: sto studiando chimica per il test d’ammissione all’università, quando studierò in biologia la chimica dei viventi dovrà collegare e far tesoro delle nozioni già apparse. È questa una abilità che deve essere costantemente allenata, al contrario di quanto si crede riuscire ad effettuare collegamenti presuppone una buona conoscenza delle materie e una reale comprensione dei concetti;
  • oltre ad appunti, mappe e articoli utili si possono archiviare altri materiali quali: citazioni che piacciono, definizioni utili, note su personaggi o eventi che ci interessano particolarmente.
  • Come agire?
  • l’archivio può essere on-line o cartaceo o spesso lo è entrambi ed in ogni caso è bene poter ordinare e trovare i materiali;
  • criteri di classificazione per parole chiave – tag – possono essere estremamente utili. I tag possono essere anche più di una per materiale: ad esempio l’etichetta “letteratura straniera” che apporrò a tutti gli appunti che riguardano quel tema aggiungendo “Grand Tour” se sto studiando gli autori protagonisti del Grand Tour in Italia;
  • si potranno, ad esempio, utilizzare etichette su cui scrivere i tag per il materiale cartaceo e, per il materiale on-line (ricordando di effettuare backup periodici), suddividere il tutto in cartelle ove, appunto, utilizzerò i tag.
  • un consiglio è di non creare un numero eccessivo di tag, altrimenti si rischia la dispersione;
  • l’utilizzo dei colori per evidenziare i vari tag può facilitare la classificazione.
  • sarà poi possibile crearsi una mappa mentale o un indice di tutti i tag archiviati e del materiale archiviato in genere, per ritrovarlo velocemente. Si pensi che talvolta ad alcuni studenti è accaduto di prendere in mano una chiavetta usb e di non sapere più – a distanza di tempo – i file che questa contenesse: ciò sottolinea una inesistente o errata archiviazione;
  • nella preparazione della tesi di laurea è fondamentale la catalogazione efficace di tutti i materiali che si leggono, riviste, articoli, saggi, per non perdere tempo ed energie durante la fase di stesura e ricordarsi del molto materiale che si sarà precedentemente esaminato (specialmente nel caso in cui devono essere effettuale le c.d. note). Oltre alla suddivisione per tag (ove ognuno potrà identificare un argomento) può essere utile anche evidenziare l’autore del saggio o articolo o testo, dal momento che la bibliografia finale è sempre stilata con il criterio “cognome dell’Autore”.

Si ricordi sempre: la chiarezza materiale è fondamentale per sviluppare la chiarezza mentale.