PERCHE’ ADOTTARE IL PIANO STRATEGICO
Difficile non condividere che la sfida più importante di ogni imprenditore e manager in questo momento storico, è mantenere e conquistare quote di mercato in panorami competitivi sempre più complessi e globalizzati, ma soprattutto saper reagire prontamente ai cambiamenti tecnologici e di scenario.
Non esistendo, purtroppo, regole auree valide per tutte le situazioni e per tutti i settori, oggi è indispensabile più che mai che ogni impresa si doti di uno strumento importante: il proprio piano strategico.
L’IMPORTANZA DI UN PANO STRATEGICO BEN REALIZZATO
Tagliato come un abito sartoriale, il piano strategico aziendale deve integrare tutte le informazioni e le ipotesi utili per permettere un controllo e verifica degli obiettivi e per pianificare e gestire correttamente il futuro della propria azienda.
L’azienda è spesso definita come macchina organizzativa complessa e proprio a causa delle complessità non solo interne ma soprattutto esterne, va gestita con strumenti adeguati.
Se un tempo infatti, con scenari stabili o in lenta evoluzione era sufficiente e congruo che fosse l’imprenditore/CEO a decidere da solo dove andare e lo staff, più o meno coinvolto, si limitava a rendere operativo l’input ricevuto, oggi la complessità e la velocità di cambiamento dei mercati hanno reso questo approccio, rischioso e soprattutto inadatto alle circostanze.
Attualmente l’imprenditore/CEO non si trova più “in pista” con asfalto liscio e vie di fuga rassicuranti dove la sua abilità, il suo fiuto e le sue competenze sono sufficienti a portare a casa il risultato. I parametri da conoscere e tenere sotto controllo sono molti di più perché spesso la velocità del cambiamento, la vastità dei mercati di riferimento e le variabili creano scenari difficili da tenere sotto controllo senza l’utilizzo di strumenti evoluti.
Oggi l’imprenditore o il CEO di un’azienda è costretto a confrontarsi con terreni sempre più infidi, dove la pista è diventato un percorso di rally, dove la stessa curva non si ripete mai e dove le condizioni del terreno variano velocemente metro dopo metro.
Creare un cruscotto che permetta di avere tutti i dati fondamentali sott’occhio è diventato non solo utile ma spesso indispensabile.
Analogamente a ciò che accade nelle competizioni rallystiche risulta oggi di primaria importanza effettuare una scrupolosa ricognizione preliminare del percorso (scenari, concorrenza, posizionamento…) prendendo tutte le note necessarie e utili al pilota (CEO) e ai meccanici (staff) per adeguare l’assetto della vettura e calibrare tutta la strumentazione meccanica ed elettronica indispensabile per permettere all’auto (azienda) di reagire velocemente ai cambiamenti di aderenza della superficie stradale (il mercato).
Solo così, di fronte ad una delle tante curve e insidie che il mercato e i concorrenti presenteranno, un pronto colpo di sterzo, coordinato con l’assetto corretto e attivato con il giusto anticipo, l’azienda può evitare un possibile testacoda e mantenere il controllo raggiungendo gli obiettivi prestabiliti.
SCOPI DEL PIANO STRATEGICO
Il documento formale che ne deve scaturire (Piano Strategico) ha quindi diversi scopi:
- creare chiarezza e condivisione di obiettivi e risorse disponibili all’interno della struttura
- responsabilizzare la struttura e generare tensione positiva verso il raggiungimento degli obiettivi
- permettere il controllo dello stato di avanzamento e del raggiungimento degli obiettivi
- suscitare, in caso di variazioni inaspettate di scenario/mercato, modifiche del piano, riallineando repentinamente obiettivi e risorse
- indurre revisioni periodiche a verifica della realizzazione del progetto strategico aziendale
- utile strumento per far scaturire comunicazioni chiare e trasparenti sia all’interno dell’impresa che eventualmente all’esterno
EBL Consulenza grazie alle competenze e alla professionalità dei suoi consulenti è in grado di affiancare le aziende nel processo di creazione e di revisione dei propri piani strategici.
Autrice Articolo
Ha acquisito il Ph.D. in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova discutendo una tesi in diritto penale sulla responsabilità delle persone giuridiche, dopo aver conseguito la laurea Magistrale in Giurisprudenza con lode (e menzione speciale per la tesi) presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, usufruendo del c.d. percorso breve, e la laurea con lode in Scienze Giuridiche (vincitrice del premio per la miglior tesi). Ha altresì conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
È consulente aziendale, in particolare nel settore dei sistemi di gestione – con funzione anche di auditor -, della responsabilità sociale delle persone giuridiche, della sicurezza sul lavoro, dei processi di implementazione del business e della privacy (GDPR). È docente per importanti Enti di Certificazione sulle norme ISO e in materia di privacy.
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