Purtroppo ogni anno sono molti i lavoratori vittime di infortuni, anche mortali. Inoltre, numerose sono le malattie lavoro-correlate che costringono il lavoratore ad assentarsi dal posto di lavoro (con inevitabili ricadute non solo economiche per l’azienda).
Le aziende, quindi, sono chiamate a rispettare scrupolosamente la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e a garantire al lavoratore un ambiente sano e protetto, riducendo al minimo il rischio di infortuni.
Per minimizzare il rischio di infortunio e di patologie lavoro-correlate (si pensi, ad esempio, a quelle di tipo muscolo-scheletriche derivanti da una errata movimentazione manuale dei carichi) è bene che le aziende adottino un efficace sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Uno degli standard più autorevoli è sicuramente l’OHSAS 18001.
L’acronimo OHSAS sta per Occupational Health and Safety Assessment Series ed identifica, appunto, uno standard internazionale su cui si basa un sistema per la salute e la sicurezza sul lavoro. In sintesi, l’azienda, spesso mediante l’ausilio di consulenti esperti in materia, elabora procedure formali che permettano una corretta gestione della salute e sicurezza dell’ambiente di lavoro.
La certificazione OHSAS è rilasciata da un ente terzo rispetto all’organizzazione che deve rispondere a determinati requisiti, e come tale è imparziale.
Una volta ottenuta la certificazione, questa attesta l’applicazione volontaria, all’interno di un’organizzazione, di un sistema che permette di garantire un’adeguata gestione della salute e sicurezza dei lavoratori, oltre al rispetto delle normative vigenti dello specifico Paese di riferimento in cui ha sede l’azienda.
In sintesi, la certificazione rilasciata dall’ente esterno attesta che l’organizzazione segue determinati standards che, solitamente, sono più elevati rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale: l’obbiettivo di è, infatti, quello di innalzare il più possibile il livello di salute e sicurezza sul lavoro, richiedendo che l’organizzazione ponga in essere buone prassi che accrescano il livello di sicurezza dei lavoratori (ad esempio, incrementando la loro formazione, adottando macchinari tecnologicamente evoluti e più sicuri, strutturando un ambiente di lavoro il più possibile privo di insidie).
In sintesi, quindi, l’organizzazione dovrebbe adottare un efficace sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro per:
- ridurre gli infortuni lavoro-correlati e le malattie professionali che possono avere conseguenze gravi, financo mortali, per i lavoratori;
- conseguentemente, minimizzare le conseguenze negative per l’azienda: l’infortunio di un lavoratore può avere conseguenze gravi dal punto di vista giuridico sia per le persone fisiche, apicali che gestiscono l’azienda, sia per la società stessa (in base alla responsabilità delle persone giuridiche che prevede sanzioni pecuniarie e interdittive per l’impresa);
- ridurre le conseguenze negative di natura economica. L’assenza di un lavoratore dal posto di lavoro è sempre un costo per l’impresa. Ad esempio, richiede di formare nuovo personale o il pagamento di straordinari per sopperire all’assenza;
- aumentare la competitività. Adottare un efficace sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro accresce sicuramente la credibilità dell’impresa e, quindi, produce un beneficio per tutti gli Aumentare la competitività sul mercato si traduce in nuove opportunità e nell’acquisizione di nuova clientela;
- poter ottenere finanziamenti economici, ad esempio da parte dell’INAIL che promuove l’adozione di sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro tramite appositi bandi ove vengono stanziate risorse finanziarie;
- ottenere sgravi fiscali da parte dell’INAL – in particolare con il c.d. modello Ot24 – che premia le imprese che volontariamente innalzano il proprio livello di salute e sicurezza sul lavoro, tramite l’adozione e l’implementazione di specifiche procedure.