INDICAZIONI FILOSOFICHE PER CONDURRE UNA VITA SERENA NELLA QUOTIDIANITÀ E NELL’AZIENDA. CON ESERCIZI PRATICI
Comprendere appieno i concetti chiave della corrente filosofica dello stoicismo e riuscire a metterli in pratica è complicato, è una vera ambizione, ma il suo valore nella ricerca e nell’adozione di una vita privata e professionale felice e significativa è innegabile.
In effetti, tutte le teorie filosofiche dell’antichità avevano una missione: insegnare a vivere ed è quello di cui abbiamo bisogno anche al giorno d’oggi e dunque bisogna cercare di investire su se stessi utilizzando la saggezza degli antichi per acquisire serenità e fiducia, specie oggi, in un mondo così complesso, incerto e travagliato.
La particolarità dei filosofi stoici è che, in qualsiasi situazione ci si trovi, c’è sicuramente qualche consiglio in grado di aiutarti, perché malgrado la sua età, tale corrente di pensiero risulta spesso sorprendentemente moderna e vivace e aiuta a resistere alle inevitabili difficoltà che la vita presenta diventando resilienti nel mezzo della tempesta.
Inoltre lo stoicismo aiuta a migliorarsi come persone perché seguendo i suggerimenti e mettendoli in pratica si conquisteranno maggiore consapevolezza e autodisciplina.
Tutti possono acquisire benefici poiché la filosofia stoica ha reso il “vivere bene” un obiettivo che non è condizionato all’appartenenza ad una determinata classe sociale, né dall’essere ricchi o poveri, istruiti o no; vivere bene dipende dalla cura del proprio carattere, dalle scelte e dalle azioni individuali piuttosto che da ciò che avviene nel mondo e che non possiamo controllare.
Secondo il credo dei filosofi stoici ognuno è responsabile del fatto che il nostro io interiore non venga sopraffatto dalle situazioni sgradevoli che la vita inevitabilmente presenta.
Dunque, in sintesi, lo stoicismo insegna a vivere secondo una serie di valori che ci conducono alla resilienza emotiva, alla pacata fiducia in se stessi, e a trovare una direzione chiara e soddisfacente nella vita.
Il triangolo stoico della felicità
Seneca il Giovane, Musonio Rufo, Epitteto e Marco Aurelio, vissuti nei primi 200 anni d.c., sono i filosofi più rappresentativi dello Stoicismo. Non ne elencheremo il pensiero, che ogni lettore potrà approfondire autonomamente, ma andremo subito a scoprire il cosiddetto “triangolo stoico della felicità” per cogliere quei suggerimenti che ci faranno migliorare il nostro vivere , nel quotidiano e nella prospettiva.
- Eudaimonia: con tale termine tutti i filosofi antichi definivano lo scopo ultimo della vita. Riguarda la nostra capacità di eccellere nella vita e vivere felicemente, ma come possiamo raggiungere tale straordinario obbiettivo?
- Vivendo con aretè, cercando cioè di vivere nel modo più nobile ogni momento. Si tratta di essere la migliore versione di noi stessi qui ed ora separando il bene dal male e ….
- Concentrandoci solo su ciò che possiamo controllare: questo è il principio più importante dello stoicismo. Quello che non possiamo controllare deve essere accettato così com’è perché non è in nostro potere disfarlo. A prescindere della situazione, dunque, è sempre in nostro potere sfruttarla al meglio e vivere in armonia con il nostro io ideale.
- Assumiti la responsabilità. Bene e male provengono esclusivamente da te stesso per cui seguire l’aretè, che è interamente in nostro potere, è l’unica cosa indispensabile. Si tratta di un punto centrale dello Stoicismo: non sono gli avvenimenti che ci rendono felici o meno, ma l’interpretazione che ne diamo.
E’ qui il tuo punto di forza, nel momento in cui decidi che gli eventi esterni non hanno potere su di te.
Come creature razionali e sociali, dovremmo usare la ragione ed esprimere il nostro io migliore in relazione a tre aree principali della vita:
- La nostra stessa mente : dovremmo sempre ponderare le nostre azioni razionalmente e con saggezza e cercare di dare sempre il meglio di noi stessi;
- In relazione agli altri: come creature sociali dovremmo vivere in armonia con gli altri e contribuire al benessere del genere umano;
- Nell’universo : come cittadini del vasto cosmo dovremmo cercare di vivere in armonia con la natura, accettandone gli eventi e cercando di reagire in modo saggio.
Indicazioni per “cavalcare le onde”
Epitteto, in una sua famosa massima afferma che quel che turba gli uomini non sono le cose, bensì i giudizi che essi formulano attorno alle cose. E’ una lezione fondamentale: mai dare la colpa agli altri o a eventi esterni per le emozioni negative che ci capita di provare.
Le emozioni che si provano provengono dal nostro interno, siamo noi a trasformare gli eventi neutri in frustrazioni e causa di sofferenza. Epitteto consiglia di tenere sempre a mente due regole:
(1) Non esiste nulla di buono o di cattivo a meno che non scegliamo di renderlo tale;
(2) Non dovremmo cercare di guidare gli eventi, ma seguirli. Resistere è futile, accetta le cose come capitano e trai il meglio da quelle che sono in tuo potere.
Ma come si mette in pratica lo stoicismo?
Alcuni esercizi preparatori
Superata la teoria, è ora di entrare in acqua e…nuotare. Ma per non annegare è necessario imparare ed esercitarsi.
Esercizio 1 : accetta e ama qualsiasi cosa accada.
Se lottiamo contro quello che non riusciamo a cambiare soffriremo inutilmente; è molto saggio focalizzarsi invece sulle cose che abbiamo in potere di migliorare. Quello che ci accade è la cura che ci offre la natura per diventare delle persone migliori, queste cose accadono per noi, non contro di noi, anche se potrebbe sembrare diversamente perché non sappiamo quale conseguenze porterà un avvenimento che ci pare negativo o traumatico. Spesso porterà ad una rinascita.
Esercizio 2 : agisci con una clausola di riserva
Si tratta di un classico trucco degli stoici per mantenere equanimità e tranquillità. Non dobbiamo promettere a noi stessi che tutto andrà bene in anticipo perché potranno intervenire ostacoli e non bisogna mai confondere le aspirazioni con il modo in cui va l’universo.
Esercizio 3: ciò che intralcia la nostra vita diventa la vita stessa
In ogni sfida si nasconde un’opportunità di crescita; se ne siamo consapevoli possiamo far sì che ciò che ci ostacola – imprevisti o difficoltà – ci dia invece potere. Per gli Stoici infatti le difficoltà ci danno un’opportunità per mettere in pratica una o l’altra delle virtù: coraggio, umiltà, ragione, giustizia, pazienza, autodisciplina e clemenza.
Esercizio 4: ricordati della caducità delle cose
Il cambiamento è una legge universale della natura. La vita è effimera ed il tempo è un fiume dove tutto scorre ; apprezziamo dunque quello che abbiamo ora, potremmo non averlo domani. Sapere che niente è duraturo riduce il tuo attaccamento alle cose e quando queste cambiano o perdi ciò che ami, riuscirai ad accettarlo più facilmente.
Esercizio 5 : preparati per la giornata. La routine mattutina degli stoici
Per gli Stoici, allo spuntar del giorno, dovremmo porci alcune domande:
- Cosa mi manca ancora pe liberarmi delle emozioni negative?
- Di cosa ho bisogno per raggiungere la tranquillità?
- Che cosa sono? Un essere razionale.
L’idea di base è quella di migliorare ogni giorno, fare un passo avanti verso i nostri obiettivi e ricordare la nostra natura razionale in modo da non identificarci con il nostro corpo, i nostri beni e la nostra reputazione.
Qualsiasi cosa sia stata costruita nel corso di anni può andare distrutta in pochi secondi, sia nella vita privata che nella vita pubblica. Aspettati di tutto e sii pronto a qualsiasi cosa, solo così potrai dare il tuo meglio in qualsiasi momento. La preparazione mattutina dunque è essenziale se si vuole mantenere la calma ed esprimere il proprio io più nobile anche nel mezzo di una tempesta.
Esercizio 6 : la routine serale degli stoici
Alla fine della giornata si dovrebbero passare in rassegna gli accadimenti principali, magari con l’aiuto di un diario, ed esaminare i progressi realizzati. Marco Aurelio, l’Imperatore filosofo stoico lo faceva costantemente ed anche Seneca svolgeva quotidianamente un autoesame cercando di non ripetere gli stessi errori. Questa analisi, peraltro, aiuta a rendere più efficiente la presenza mentale durante la giornata e l’attenzione è un prerequisito essenziale per praticare lo stoicismo. Dunque svolgere routine quotidiane di riflessione per acquisire sempre maggiori calma e lucidità.
Praticare dunque il seguente esercizio serale:
- Bene : cosa ho fatto bene oggi?
- Meglio: come potrei migliorare? Cosa potrei fare meglio?
- Migliore: cosa devo fare se voglio essere la versione migliore di me stesso?
Esercizi Situazionali Stoici
Gli Stoici di solito vengono rappresentati secondo lo stereotipo che li vede come persone che reprimono le proprie emozioni, ma è sbagliato. La loro filosofia intende invece affrontare le emozioni subito piuttosto che sfuggirle e poi fare un passo indietro dai nostri impulsi e scegliere consapevolmente la reazione più intelligente.
Esercizio 1: come gestire il dolore
Quando proviamo un dolore a lungo, ad un certo punto il sentimento negativo si nutrirà di sè stesso, in un circolo vizioso che rischia di non aver fine. Solo la ragione diventa un’arma contro il dolore, anche se è difficilissimo seguire questo consiglio in caso di una grave perdita, di un tradimento, di un abbandono, di una trauma. Fondamentale è adottare la visualizzazione negativa, aspettarsi sempre che le cose possano precipitare e in qualche modo prepararsi al dolore e saperlo limitare .
Esercizio 2 : scegli il coraggio e la calma al posto della rabbia
La rabbia è un passione, una reazione negativa che per gli Stoici va ridotta al minimo. Il saggio di Seneca intitolato De ira è la più preziosa fonte di consigli stoici su come gestirla. Arrabbiarti fa male, soprattutto a te stesso e i danni possono rivelarsi enormi, per questo la strategia migliore è respingere immediatamente i primi accessi d’ira perché sarà sempre più difficile sedarla. Dovremmo sempre tenere presente che non è la situazione a danneggiarci ma l’interpretazione che ne diamo noi.
Esercizio 3 : il gioco dell’equanimità
Il termine equanimità deriva dal latino aequus (equo) e animus (animo) e vuole significare serenità d’animo, imparzialità nel giudizio. La persona saggia è consapevole che gi eventi negativi capitano e che non possiamo dare sempre il meglio di noi stessi ma anche che siamo capaci di recuperare e correggersi
Esercizio 4 :cos’è che ti crea tanti problemi qui e ora?
Una parte importante dello Stoicismo è lo sviluppo della presenza mentale in modo costante. A volte guardiamo il futuro incerto e lontano e ci volgiamo indietro a rimuginare sul passato, in particolare sugli eventi che ci hanno fatto soffrire. E ci sentiamo sopraffatti, ma non dobbiamo mai dimenticare che il passato e il futuro non sono sotto il nostro controllo. Per gli Stoici sono indifferenti perché ciò che conta è solo il presente e il controllo delle nostre scelte e delle nostre azioni. Le nostre difficoltà nascono tutte dal fatto che ci lasciamo trascinare dai nostri pensieri sul passato e sul futuro.
Esercizio 5: considerati fortunato
Nei momenti di difficoltà è utile ricordare quello che abbiamo, perché spesso dimentichiamo di quanto la vita sia stata gentile con noi. Mai tralasciare di essere grati per quello che abbiamo, anche di fronte alle avversità. Quando ti alzi la mattina pensa a quale privilegio è essere vivi: respirare, pensare, godere, amare.
Esercizio 6: per un prezzo così piccolo acquista la tranquillità
Applicando la filosofia degli Stoici presto ci si accorgerà che non vale la pena prendersela per tante piccole cose che ci irritano, basta soprassedere ed andare avanti. Farà risparmiare rabbia ed energia. Ma la grande sfida è che dobbiamo essere consapevoli delle sensazioni negative che stanno sorgendo in noi così da poter intervenire tra lo stimolo e la nostra reazione automatica e se ci esercitiamo tutto diverrà più semplice.
Dobbiamo acquisire cioè l’autodisciplina affinchè si riesca ad ottenere la tranquillità anche nelle situazioni più difficili. E si ricordino le illuminanti parole di Seneca: “Il potere della mente è quello di essere invincibile”.